ClimbingTree
29 Thursday Oct 2009
Posted Pictures
in29 Thursday Oct 2009
Posted Pictures
in23 Friday Oct 2009
Posted Pictures
in19 Monday Oct 2009
Posted Filippine Eventi
inGli Abu Sayyaf avrebbero rapito lunedì 19 il direttore didattico della scuola elementare di Kanague, nella provincia di Jolo. Alle 4 del pomeriggio, Gabriel “Bong„ Canizares, 36, è stato rapito da 12 armati mentre, con altri insegnanti, stava rientrando a casa nel villaggio di Patikul.
Il rapimento di Canizares succede mentre la polizia cerca ancora di individuare e di mettersi in contatto con i rapitori di padre Michael Sinnott, rapito l 11 ottobre in Pagadian City in Zamboanga del Sur.
19 Monday Oct 2009
18 Sunday Oct 2009
Posted Pictures
in16 Friday Oct 2009
Posted PIME-Filippine
inUna notte, nella casa parrocchiale di Tulunan (Kidapawan), padre Egidio si svegliò per recarsi ai servizi e cadde dalle scale. Erano scale molto ripide, senza luce e con i gradini mal spaziati. Fattostà che cadendo si fratturò il braccio sinistro. In ospedale, tuttavia, si accorsero che anche qualcos`altro non andava nel suo fisico tarchiato e possente e i referti medici non lasciarono dubbi: cirrosi epatica a causa di malanni contratti a suo tempo, forse già in Birmania da dove era stato espulso nel 1960. Non era il tipo che si curava della sua salute e poi mai posava il capo nello stesso guanciale per lungo tempo. Nei primi anni da missionario ordinario nelle Filippine, e poi come superiore regionale senza sede, viaggiava in barca tra Siocon, Sibuco, Ayala e Zamboanga. A volte rischiando con il mare mosso e nel 1981 poco ci mancò che affogasse con un drappello di giovani missionari a una decina di metri dalle coste rocciose di Sirawai. A Zamboanga diventò ospite ‘semi-permanente’ nella casa della famiglia di mister Pol, un amico e piccolo imprenditore di legname. Per andare a trovare i missionari negli altri luoghi di Mindanao, Ipil e Kidapawan, saliva solo sui mezzi pubblici e terrestri. A volte risparmiava e si faceva portare alla sua prossima destinazione da qualche confratello che aveva la motocicletta (allora 125 di cilindrata). Saliva sul sedile posteriore con la sua borsa di cuoio a soffietto, facendo gemere le sospensioni sotto il suo peso e dopo che il guidatore si era fatto il segno di croce, più per scaramanzia che per fede, partivano tutti e due tra nuvole di polvere e il tossire del tubo di scappamento.
Ad un certo momento divenne ‘Zio Biffi’, una specie di fratello maggiore di una ipotetica parentela composta da erranti nipoti sparsi in una manciata di missioni. Beh per una vita come la nostra due cose sono importanti (che poi variano a secondo dell’avanzare degli anni): di appartenere a una ‘famiglia’ dove ci sia qualcuno con esperienza che ti guidi possibilmente volendoti bene, e dall’altra di essere lasciati in pace, indipendenti. E zio Egidio aveva la necessaria esperienza di vita missionaria per lasciarci ‘prendere coscienza’ delle realtà a cui si veniva via via esposti, da quelle tenere a quelle grezze, da quelle ecclesiali a quelle politiche …senza metterci in riga o venir giudicati. Al massimo ti diceva: “Te vist! Krapun!”
Nei suoi anni di superiore a Manila (era arrivato nel 1969 nella missione di Siocon) gli piaceva dimorare nella piccola casa del PIME in San Pablo, nella baraccopoli di Tondo. Dormiva sul divano della stanza che faceva anche da sala TV, magazzino, archivio e deposito di attrezzi. Poi optò per Santo Niño in Velasquez Street dove la casa era più grande e ospitale. Aveva una devozione profonda per la Madonna; guai a toccargliela. Altre cose poi non si potevano nemmeno sfiorare. Un giorno a Tondo, precisamente a Moriones, un ladro gli strappò l`orologio dal polso e scappò. Allora Biffi cominciò a gridare “Al ladro! Al ladro!”. Molti dei passanti si voltarono verso di lui come per dire “Chi, io?”. Allora non riscuotendo molta simpatia, e scuotendo il capo, zio Biffi si lanciò all’inseguimento del ladro, sempre gridando “Al ladro! Al ladro!”. Il poveraccio non era un grande corridore e padre Egidio ben presto lo afferra per un braccio, lo redarguisce e si rifà dare indietro l`orologio. Spiega poi all’uomo che poteva rubargli tutto eccetto l’orologio perché era un dono di sua mamma. Burbero ma buono. Quando poi non riusciva a far cambiare testa al suo interlocutore, soprattutto se un confratello, allungava il braccio destro a mo’ d’arco e borbottava: “Ma ke se sbogien! (?)”.
Quando il PIME lasciò Tondo si trasferì dai padri Clarettiani in Quezon City e fu l`ultima sua dimora nelle Filippine. Molto probabilmente là, un po’ dimenticato da tutti, meditava sui bei tempi passati a Toungoo e sugli altopiani birmani. Gli venivano sempre in mente tutte le volte che si recava in Arakan Valley (Mindanao) perchè anche in Birmania c`era un luogo con lo stesso nome: Arakan!.
Ha poi visto arrivare gli ultimi sprazzi di … luce il 16 ottobre 1986 non senza prima aver lottato per ricacciare indietro le ombre allungate del tramonto. Aveva solo 60 anni e ne dimostrava molto di più.
Father Egidio Biffi, was born in Cambiago (Milan) in 1926, he began training in the Institute in 1937 and was admitted to the oath in 1948. He was ordained a Presbyter in 1949. He left for Burma-Myanmar, first to Taungngu and then in Taunggyi in 1952. He was expelled from Burma in 1966 and then transfered to the Philippines in 1968, first in Siocon (Zamboanga del Sur) then as Regional Superior of PIME-Philippines from 1977 to 1983.
14 Wednesday Oct 2009
Posted Filippine Eventi
inSecondo fonti militari sembra che lo stesso gruppo che ha rapito padre Giancarlo Bossi sia il responsabile del rapimento di padre Michael Sinnott (79). Si esclude tuttavia che sia il gruppo ‘Abusayyaf’. Alcuni giornali portano la notizia, da verificare, che il missionario e i suoi rapitori sono stati visti tre volte e che sono arrivati nella città di Sultan Naga Dimaporo, Lanao del Norte. Alcuni dei rapitori parlavano il dialetto maranaw parlato in Lanao. Il gruppo potrebbe avere relazioni con un lost command legato ai ribelli islamici dell’MILF. Il superiore regionale dei Colombani, Patrick O’Donoghue, ha detto che finora non c`è stata nessuna richiesta di riscatto. Ha detto pure che è preoccupato per la salute di padre Sinnott. Eid Kabalu, capo delle relazioni militari e civili dell’ MILF ha detto che le sue forze militari si sono messe alla ricerca del missionario “per ragioni umanitarie”.
Sinnott è nelle Filippine da 40 anni. E` chiamato ‘pader Mick’ dalla sua gente e definito una persona che ha sempre preso le parti dei poveri e delle vittime di ingiustizie.
Circa 200 persone sono state rapite in almeno 93 rapimenti in Mindanao dal 2003. In Mindanao occidentale (province di Zamboanga del Sur, di Zamboanga del Norte, di Zamboanga Sibugay, della città di Zamboanga) 83 le vittime in 45 rapimenti. In Basilan, 33 le vittime e una famiglia rapiti in 17 rapimenti. In Sulu, 54 vittime in 25 rapimenti. In Tawi-Tawi, 29 vittime in 6 rapimenti.
13 Tuesday Oct 2009
Posted Filippine Eventi
inLa depressione tropicale Pepeng ha fatto 269 vittime, nel nord di Luzon e le fatalità sono destinate ad aumentare poiché si stima che una ottantina sono ancora i dispersi. La maggior parte delle vittime nella ragione di Benguet che è stata colpita da numerose smottamenti e frane. Nel frattempo dopo tre settimane in diverse zone di MetroManila le acque non sono ancora defluite con il conseguente pericolo di diventare portatrici di malattie come salmonellosi e lectospirosi. Il Governo filippino ha chiesto 72 milioni di dollari alle agenzie internazionali di aiuto per affrontare l`emergenza e aiutare circa un milione di sfollati a causa delle alluvioni e smottamenti provocati dai recenti tifoni, ma solo 19 milioni sono stati donati sino ad oggi.
L’arcipelago delle Filippine ogni anno è colpito da disastri naturali e nonostante questo la popolazione si trova sempre impreparata. Inoltre il disinteresse delle amministrazioni locali e nazionali per prevenire vittime durante questi eventi trova sempre una scusante nella imprevidibilità e magnitudine delle calamità naturali. Diversamente l`aiuto alle vittime è invece una ghiotta occasione per i politici per raccogliere nuovi consensi. Nelle Filippine, le vittime di alluvioni e smottamenti sono conseguenze di decenni di povera amministrazione ambientale. L’arcipelago si compone di più di 7.100 isole. Molti di queste sono montagnose. La foresta tropicale una volta copriva i loro pendii, ancorando il terreno e regolando il ciclo dell’acqua, due azioni estremamente importanti durante la stagione dei tifoni. Molta di queste foreste sono sparite nel secolo scorso, dopo la Seconda Guerra mondiale, tagliate ed esportate soprattutto negli Stati Uniti ed in Giappone. Quelle rimaste vennero aggredite illegalmente. Molti contadini, inoltre, usando il metodo del taglia-e-brucia per conquistare maggior terreno hanno eliminato del tutto gli alberi rimasti in piedi. Infine il latifondismo filippino, anche classe politica del paese, ha sempre guardato ai propri terreni con interesse economico e a quelli pubblici con interesse politico, scordandosi di chi ci viveva sopra o nelle vicinanze. Raramente c`è impegno per una seria riforestazione, per progetti di controllo del flusso delle acque di fiumi e torrenti e per il consolidamento delle aree abitate.
—– Natural disasters —–
After more than a week tropical depression “Pepeng” has left at least 269 people dead,in Northen Luzon with authorities expecting the fatality figure to rise since search and retrieval operations are still ongoing for others reported missing. Most of the fatalities are from Benguet which was hit by widespread landslides. Benguet was the most affected with 141 deaths.
The Philippines archipelago every year it is affected by natural disasters. But often poor decision-making, political neglect and economic priorities can hide easealy behind natural disaster. In the Philippines, mudslides are consequences of decades of poor environmental management and lacking of warnings regarding inhabitated areas under risk. The archipelago is made up of more than 7,100 islands. Many of these are mountainous. Tropical forest once covered their slopes, anchoring the soil and regulating the water cycle, which are important during the intense seasonal rains and typhoons. Much of these forests disappeared over just a few decades, primarily for the United States and Japan. Trees that commercial loggers left behind were then cut by loggers and peasants clearing land to farm. Others used slash-and-burn system to finish off the remaining trees.
11 Sunday Oct 2009
Posted Rapimenti
inSei uomini armati hanno rapito il padre irlandese Michael Sinnott (78). I sei banditi, alle 7 circa del pomeriggio, sono entrati nella casa dei padri Colombani nella città di Pagadian e trascinato Sinnott in un furgone davanti a testimoni sconvolti. Il furgone è stato trovato abbandonato e bruciato poco lontano dalla casa. I rapitori si sono poi diretti verso il mare e hanno fatto salire Sinnott a bordo di una imbarcazione a motore che poi si è diretta verso Tukuran e le coste di lanao del Sur.
La congregazione di padre Sinnott, la Società Missionaria di St. Columban, ha confermato la sua abduzione, avvenuta mentre stava passeggiando nel giardino della sua residenza. I confratelli hanno lanciato un appello per preghiere e per il suo immediato rilascio. Sinnott ha lavorato nelle Filippine dal 1957-66 è poi ritornato nel 1976 e dal 1998 era coinvolto nel programma in una scuola per bambini handicappati in Pagadian City da lui stesso fondata.
Il 28 agosto 2002, un confratello di Sinnott, padre Rufus Halley (57) , parroco della parrocchia Nostra Signora della Pace fu ucciso in Malabang, Lanao del Sur, per aver reagito ad un gruppo di armati che volevano rapirlo. Qualche anno prima il 27 ottobre del 1997 , un altro padre Colombano, Desmond Hartford fu rapito in Marawi City.
(Ricordiamo anche che nell Ottobre 2004 padre Vincenzo Bruno, PIME, dovette lasciare la parrocchia in Lantian, Diocesi di Pagadian, perchè minacciato di rapimento)
I padri Colombani sono nelle Filippine dal 1929.
—————————-
Heavily armed men barged into a Catholic convent and kidnapped a 78-year old Irish priest Michael Sinnott. At 7 pm the six gunmen entered the Columban House in Pagadian city, Zamboanga del Sur province, and dragged Michael Sinnott into a van in front of his horrified aides, they could not do anything because the abductors had powerful weapons. The van was later found abandoned and burned. The kidnappers then took the priest away by sea on board a motor boat toward Tukuran, lanao del Sur.
Sinnott’s group, the Missionary Society of St. Columban, confirmed his abduction, saying he was taking an evening stroll in the convent’s garden when he was taken by the gunmen. The group appealed for prayers for his safe recovery. Sinnott has worked in the Philippines for decades. The group said he was first assigned in the southern Philippines between 1957-66, then returned in 1976. Since 1998 he has been involved with The Centre and School for Special Children which he established.
On October 27, 1997, Irish priest Desmond Hartford, then the acting bishop of the Prelature of Marawi, was abducted in Kolambugan, Lanao del Norte.
On August 28, 2002, Irish Columban Father Rufus Halley (57) was shot dead in Malabang, Lanao del Sur as he fought off abductors.
(in october 2004 father Vincent Bruno, PIME, had to leave the parish in Lantian, Diocese of Pagadian, because under treath of kidnapping)
The Missionary Society of St. Columban and the Congregation of the Missionary Sister of St Columban were born from the vision of two young priests Edward Galvin and John Blowick whom Providence brought together in the years between 1916 and 1920.
The first Columbans went to China, then in the Philippines [1929], Korea [1933], Burma [1936], and Japan [1948]. The Society responded to the urgent call of Latin America [1951] and Columbans went to the poor in the new urban settlements in Peru and Chile. The Society also responded to the missionary needs of the Church in Fiji. Still more recently we have gone to Pakistan, Taiwan, Brazil, Jamaica and Belize. Due to diminishing resources, the Society has since withdrawn its commitment to Belize, Jamaica and Brazil. There are presently over 600 Columban missionaries in the Society.
09 Friday Oct 2009
Posted PIME-Filippine, PIME-Philippines
inFather Stefano Mosca, PIME, LakeWood
08 Thursday Oct 2009
Posted Pictures
in
LakeWood, Zamboanga del Sur