Giovanni Vettoretto
Carissimi confratelli,
in attesa di incontrarci tutti il prossimo mese per l’assemblea regionale, vi giunga il mio saluto e l’augurio di un buon anno nuovo iniziato da non molto. Il motivo di questa mia presenza nelle pagine del “Bayanihan” é dovuto alla recente esperienza che ho vissuto durante le feste natalizie nella parrocchia di S. Lorenzo Ruiz in Sampoli. Tra meno di due mesi saró chiamato a servire la chiesa di Dio in questa “porzione di terra e di umanitá” per cui mi é sembrato utile cogliere questo tempo come primo approccio per un futuro insediamento. Vi rendo partecipi di quei sentimenti che mi hanno accompagnato durante questi giorni senza voler tirare nessuna conclusione.
Ero giá stato a Sampoli nell’Agosto scorso ma soltanto per due giorni, per cui potete immaginare cosa abbia potuto vedere e capire di una situazione che rimane tutta da scoprire. Questi giorni, per l’esattezza 13, mi sono serviti per vedere e toccare un pó più da vicino la realtá normale, quotidiana, di questa comunitá cristiana. Voi siete ormai esperti di vita pastorale di parrocchia quí nelle Filippine, perció vi sará facile comprendere la differenza che sussiste tra “l’impressione” a caldo di una certa situazione, (quella mia), e la realtá compresa a “freddo”, cioé dopo aver vissuto vari anni immersi tra gioie e speranze. Ebbene, la mia prima impressione di questa nuova realtá é decisamente positiva e forse “colorata” un pó di ingenuitá, poiché non ho potuto comprendere tutto fino in fondo. Certamente avró del tempo in seguito per farlo.
Come tante parrocchie dove lavoriamo, anche in questa ci sono molte “sfide”, impegni grossi da prendere seriamente in considerazione, e su cui lavorare e spendere le nostre energie. Una delle sfide maggiori in questo luogo sono certamente i giovani, i ragazzi e i bambini. Anche se come popolazione non si raggiungono cifre elevate, per quanto riguarda queste categorie di persone bisogna dire che sono davvero numerosi. La loro sfida principale é la scuola e l’apprendimento di una cultura di base. Non é facile per tutti proseguire la scuola fino ad un livello adeguato. Anche le situazioni di vita familiare spesso sono difficili. Legato direttamente a queste fasce di etá emerge quindi il problema delle famiglie, dove si trovano ogni tipo di problema e disagio. Spesso i genitori sono lontani da casa per motivi di lavoro; altrettanto spesso sono genitori separati o conviventi; in tutte queste situazioni coloro che ne pagano le conseguenze sono i figli. Io da perfetto ingenuo pensavo che nella povertá in cui vivono molte di queste famiglie, non fosse presente la drammatica piaga delle separazioni e dell’abbandono delle famiglie e dei figli, e invece sembra che non ci sia nulla che possa tenere uniti e nell’armonia. Quando rifletto su questi temi ed argomenti, mi convinco sempre più che la comunitá cristiana globale, se volesse mettere in pratica la propria fede nella testimonianza efficace del Vangelo, sarebbe un esempio concreto per molti che magari cristiani non lo sono o che si sono allontanati. Ma a questo risultato si giunge solo dopo aver testimoniato noi per primi, sacerdoti missionari, la veritá racchiusa in quella “regola” di vita che si chiama Cristo. Quanta strada abbiamo ancora da fare quindi, ognuno nella sua situazione e porzione di Chiesa, perché coloro che vengono da noi possano trovare la “veritá” che cercano? Ammiro con sincero e semplice orgoglio ognuno di voi per le testimonianze che mi date di “padri pastori” del gregge di Dio, certo, ognuno a modo suo e con il suo stile e con le sue caratteristiche personali, ma sempre con uno scopo comune: far conoscere la Veritá. A p. Ilario allora giunga un ringraziamento particolare, poiché sará il mio compagno di viaggio in modo più diretto come pure per la pazienza che ha dimostrato nel sapermi spiegare e introdurre in questo nuovo ambiente. Vi ho accennato a questa “sfida” dei ragazzi e delle loro famiglie perché tra le altre vicende é quella che mi é rimasta più impressa. Certamente ci sarebbero tante altre cose da dire riguardo alle problematiche di una parrocchia, ma so di parlare con persone che le vivono tutti i giorni e che eventualmente mi potrebbero insegnare molte cose.
Rispetto agli anni scorsi, devo ammettere che queste sono le prime feste natalizie trascorse nella sobrietá e nella semplicitá, in un ambiente che ormai potrebbe essere difficile da trovare nella nostra Italia. Sobrietá e semplicitá che non significano mancanza di tutto, ma presenza dell’essenziale ed assenza del superfluo. Arriverá quasi certamente in futuro anche in questi luoghi, lontani dalla cittá, tutto ció che fa parte del superfluo, di ció che fa parte del desiderio umano, e cioé delle cose non indispensabili; si presenterá allora un’altra sfida che consiste nel saper aiutare queste persone a comprendere il valore delle cose. Naturalmente in altri luoghi, specialmente nei paesi più grossi e nelle cittá, il folklore e la festa sono vissuti in modi diversi che personalmente non ho mai condiviso.
Come “dulcis in fundo”, la ricorrenza del primo giorno dell’anno ha visto la comunitá del Pime della regione Zamboanga del Sur quasi completamente radunata per far festa e scambiarsi gli auguri. Mancava solo p. Vincenzo Bruno mentre per il resto c’eravamo tutti. Ospiti nella parrocchia di Bayog abbiamo avuto un momento di vera fraternitá e familiaritá attorno ad un “banchetto” che faceva invidia anche ai milgiori ristoranti italiani. In quel momento il ricordo é tornato su ognuno di voi sparsi tra le comunitá cristiane di questo “paese adorato”.
Avrei davvero tante cose da dire o raccontare ma che non possono essere inserite o riportate in fogli di carta sia per l’intensitá del ricordo sia per la lunghezza della narrazione, ma certamente rimarranno nella mia memoria. Il prossimo Marzo saró di nuovo a contatto con questa nuova ed entusiasmante comunitá cristiana ed allora sará per rimanervi a lungo. Chiedo ad ognuno di voi di ricordare questo mio futuro impegno di ministero nelle vostre preghiere, certi che anch’io ricorderó ognuno di voi nelle mie. Nella comunione di questa bella famiglia di apostoli, vi benedica sempre il Signore inviandovi il Suo Spirito durante tutto quest’anno. Un saluto ed un arrivederci all’assemblea regionale.