Il Governo filippino ha recentemente rivelato una presunta trama o “matrix” per screditare il presidente Duterte che coinvolgerebbe avvocati e giornalisti. Per i leader della National Union of People’s Lawyers (NUPL) è solo una “fake news” che tuttavia può condurre a una stagione di maggior violazioni dei diritti e anche maggior numero di minacce verso giornalisti e avvocati.
Lo scorso 16 aprile nella città di Tuguegarao, Duterte aveva riferito di aver ricevuto documenti da non precisate fonti “straniere” su una presupposta trama o “matrix”, organizzata da intelletuali e media, per screditarlo di fronte al popolo filippino. Il 22 aprile, in una conferenza stampa, anche lo stesso portavoce del Presidente Salvador Panelo confermerà la presenza della cosiddetta “matrix” .
Il NUPL è una delle organizzazioni filippine che ha richiamato l’attenzione sulle operazioni tokhang, guerra contro la droga, del governo Duterte. Già nel luglio 2016 cominciarono ad interessarsi della difesa dei diritti umani dei “presunti sospetti” presi di mira dal tokhang. Da notare che la guerra alla droga fu la prima dichiarazione in assoluto di Duterte come presidente.
Il NUPL, recentemente, ha depositato un atto di amparo alla Corte Suprema, per annullare la presunta “matrix”, in risposta alle minacce susseguenti alla pubblicazione provenienti dalle forze armate filippine verso attivisti e leader di organizzazioni critiche verso il governo. L’atto di amparo è stato istituito dalla Corte Suprema sotto l’allora Capo della Giustizia Reynato Puno nel settembre 2007 come rimedio legale per qualsiasi persona che ritenesse la sua vita, libertà e sicurezza minacciata da un atto illegale o da un’omissione da parte di un funzionario governativo. In una sessione plenaria del 4 maggio, il tribunale ha emesso un atto di amparo e un documento di habeas in favore del NUPL.
Secondo le organizzazioni umanitarie presenti nelle Filippine se sei un attivista, un dissidente, un critico, un oppositore, puoi essere diffamato come presunto terrorista o comunista. Sfortunatamente ciò che di solito segue questa “disinformazione” è la violazione dei diritti umani, casi inventati, arresti illegali, sorveglianza, molestie o peggio uccisioni extragiudiziali.
Per alcuni, infine, questa “matrix” si rifà agli anni del presidente Marcos quando rivelò un complotto destra-sinistra per eliminarlo che divenne ben presto un pretesto per dichiarare la legge marziale. Circa Duterte molte volte il presidente ha espresso la sua intenzione di formare un governo “rivoluzionario” con poteri militari. Questo, come alcuni dicono, per far passare in secondo piano i suoi accordi di prestito con la Cina, le imposizioni economiche alla popolazione con tasse più alte (la legge TRENO) e nel mezzo della più bassa generazione di posti di lavoro di sempre.