Nel 1380 nella terra desolata di Nieva, nella provincia di Segovia, in Spagna, si dice che la Madonna sia apparsa a un pastore di nome Pedro Amador. La Vergine gli disse di andare dal Vescovo di Segovia e chiedergli di scavare il terreno nella roccia del luogo dell’apparizione. Pedro tornò su quella roccia con il vescovo, i devoti dei fedeli e dissodò la terra. Lì, dal sottosuolo, trovarono un’immagine della Beata Vergine Maria che si dice fosse stata sepolta in quel luogo quando i Mori invasero la Spagna nel 711 d.C.
Se leggiamo letteralmente le prime traduzioni in filippino, la leggenda dice che questa Madonna è la Vergine “presa dal sottosuolo” del paese di Nieva, Spagna. E quindi, nella devozione popolare, la Virgen dela Soterraña, la Vergine della Nieva, venne considerata la protettrice della terra; contro tuoni, fulmini, tempeste, terremoti e altre calamità.
La Virgen dela Soterraña divenne una devozione popolare nelle Filippine quando Don Antonio Tuazon portò un’immagine della Beata Madre e Binondo dove subito fece celebrare una novena. Divenne persino la santa patrona dei meticci di Manila (cinesi-filipino) durante l’invasione inglese del 1762. Tuazon, in realtà, era un immigrato cinese di Fukien (Fujian), chiamato Son Tua che si stabilì a Binondo, Manila nel XVIII secolo. Arrivato nell’arcipelago si dedicò al commercio navale accumulando rapidamente immense ricchezze grazie al suo senso degli affari e alla riconoscenza riservategli dalla casa regale di Spagna per il suo contributo militare contro gli Inglesi. A quanto pare, divenne poi l’uomo più ricco delle Filippine alla fine del XVIII secolo.
Anche se la devozione a Binondo è poi scomparsa, oggi è rimasta una sua traccia nella Diocesi di Kaloocan, come devozione “sotterranea”, nella cattedrale di San Roque, Diocesi di Kalookan, e ha una sua festa dedicata che si celebra l’otto settembre.
Come un cinese abbia portato questa particolare devozione nelle Filippine è tutto da scoprire. Appare tuttavia possibile che Son Tua abbia conosciuto la religione cristiana in Fukien, una regione attraversata dai missionari provenienti dall’Europa e dove il cristianesimo era arrivato anni prima con per mezzo di Giulio Aleni (1582-1649) e comunità di frati francescani. Il ruolo di una immagine tutelare cinese dal nome Tǔdìpó, “Gran madre della terra e del suolo”, potrebbe poi essere stato “trasferito” in una delle tante statue devozionali che i missionari, in questo caso spagnoli, si portavano appresso.