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PIME PHILIPPINES

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PIME PHILIPPINES

Monthly Archives: June 2002

Senza mani e senza piedi

20 Thursday Jun 2002

Posted by Admin in Kidapawan

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MVC-199F Da quando è nato, 33 anni fa, Winnie mostra tutta la sua bravura e fantasia in un stile di vita proprio e originale. Nel suo genere un vero professionista. Ha iniziato da piccolo sulla terra battuta, sotto casa. Anno dopo anno, ha testato centinaia di differenti combinazioni motorie anche attraverso cadute incredibili. Decine di differenti livelli di equilibrio e acrobazie da familiarizzare con tantissime modalità di controllo prima per gioco e poi per necessità. Difficili. Molto difficili, i percorsi che doveva affrontare. Disseminati da barriere naturali e artificiali quasi impossibili: scale, strade infangate, sentieri di montagna e campi arati e fiumi da attraversare. Tutto questo sin dall’inizio. Un po’ come le nostre prime esperienze di equilibristi quando su vecchie bici arrugginite, da ragazzini, si cercava di dimostrare che le nostre evoluzioni, tutt’altro che spettacolari, meritavano qualche foto e gli applausi dei più grandi. Sul sellino senza piedi, senza mani e, a volte, senza denti! Soltanto che per Winnie il gioco è diventato realtà, perché lui è veramente ‘senza mani e senza piedi’! Condannato da nato, da quando sua madre, per non avere più figli, si lascia persuadere e inghiotte delle pastiglie abortive che funzioneranno solo in parte. Una cosa simile era successo da noi, in Europa, molti anni fa. Tutto il mondo inorridì nell’apprendere che per effetto di uno psicofarmaco sedativo (il talidomide), somministrato a donne nei primi mesi di gravidanza. Furono migliaia i bambini nati con gli arti non sviluppati. Un farmaco responsabile della sventura di molti esseri umani e della disperazione delle loro famiglie.

Winnie, comunque, non ha mai preso questa disgrazia come una tragedia, e a quelli che gli domandano se, in fondo, non odia la madre, lui figlio non voluto e nato ‘handicappato’, risponde di ‘no!’ e scherza sulla sua infermità. Una serenità di fondo che gli ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati. Ha studiato regolarmente, imparando a scrivere con la matita tenuta stretta tra i due moncherini, e si è diplomato, senza agevolazioni di sorta, all’Istituto di Agraria, l’unica scuola superiore di Doroluman, un grosso villaggio sperduto nell’Arakan Valley, nel centro dell’isola di Mindanao. Ma lavorare in agricoltura voleva anche dire tirare per il naso il bufalo nelle risaie. Una lotta impari. Per niente sconfitto si è messo a cercare un posto d’ufficio trovandolo inaspettatamente quando incontra padre Nicola Mapelli che dall’alto (fisicamente) gli domanda: “Sai scrivere a macchina?” e lui dal basso : “Eccome! Anche lavare, stirare, cucinare e altro ancora!”. “Allora assunto!”, conclude padre Nicola che da giorni stava cercando un segretario per l’ufficio parrocchiale. Ora con lo stipendio parrocchiale ha comperato un bufalo ai genitori contadini e aiuta i nipoti ad andare a scuola.

È strano come  la cura del corpo e della bellezza siano importanti nei luoghi di lavoro e di passatempo delle società moderne (a volte esagerando per le unghie). Parlando di mani e piedi, per esempio, in commercio si vendono degli spray che se spruzzati su questi arti, creano una potente barriera contro i microbi (magari solo dopo esserseli lavati con il sapone antisettico). Poi ci sono unguenti e polveri che aumentano la presa degli arti. Vengono usati per il body building, power lifting, spinning, free climbing, arti marziali e quant’altro bisogna sudare per avere estremita’, e di conseguenza corpi, da atleta. Naturalmente non li trovi in Arakan Valley, dove a farsi i muscoli nelle ‘palestre’ di terra battuta, sono invece i microbi e i parassiti. Eppure guardando Winnie viene spontaneo pensare che la perfezione del corpo non e’ poi cosi’ importante. Esteticamente la vita puo’ essere meno bella, ma non per questo meno affascinante o avventurosa. Winnie è un ‘ostacolo’  fisico al nostro ideale di perfezione che fa meditare: “Lotta, sofferenza e limitazione devono essere compagne dell’uomo per ricordargli meglio ciò che in fondo è la sua essenza – qualcosa di imperfetto, tanto nell’anima che nel corpo. Qualcosa che non potra’ mai essere portato a termine, almeno in questa vita, dove è solo nel superamento delle contraddizioni che uno sperimenta la libertà di scegliere il passo successivo”, dice padre Nicola. Parole che ricordano quelle di Tun Channareth, il cambogiano, premio Nobel nel 1997. Ha perso gli arti per l’esplosione di una mina anti-uomo, ma poi riflettendo sulla sua condizione ha detto : “Le mie menomazioni sono visibili eppure queste dovrebbero far ricordare anche quelle invisibili. Quelle che tutti noi ci portiamo dentro. Tutti abbiamo ‘mine anti-uomo’ nei cuori. Mine che ci spingono all’odio, alla guerra, alla gelosia, a usare il potere crudelmente verso gli altri. Se le mettiamo al bando, assieme a quelle terrestri, le necessità di chi vive poveramente avranno la priorità su quelle di coloro che vivono nella ricchezza”.

Molte volte le mutilazioni interiori sono alla radice di quelle esteriori. Cosi’ Winnie e Tun, e altri come loro, ci ricordano di guardare al di là delle apparenze. Ci insegnano come vivere dignitosamente tra le incertezze e i pericoli di cui e’ disseminata la nostra vita e ad avere cura della nostra anima. La loro è una missione di cui tutti noi beneficiamo e l’aiuto che porgiamo a loro è doveroso affinché possano svolgere al meglio un compito di cui noi non possiamo che essere loro infinitamente grati.

Le nostre estremità svolgono un ruolo importante nella termoregolazione fisica. Se mancano del tutto, la possibilità di vivere senza problemi fisici viene ridotta notevolmente per l’estrema sensibilità che il resto del corpo ha alla variazione della temperatura esterna: ci si sfrega le mani quando si ha freddo o si immergono i piedi in acqua nei giorni torridi d’estate. Ebbene dopo visite mediche e di riabilitazione, almeno per i piedi, si è potuto confezionare a Winnie delle apposite scarpe. Cosa che ha migliorato grandemente le sue capacità motorie e fisiche. E, c’era da aspettarselo, anche di inventare nuovi passi, permettendogli di intraprendere  ‘esercizi di equilibrio’ ancor più complicati e spettacolari di prima. Un’arte senza arti, insomma.

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Voglia di Vita

07 Friday Jun 2002

Posted by Admin in Gianni Sandalo

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Gianni Sandalo

Cari Confratelli:
La Pace e la Benedizione di Dio sia con voi!

All’inizio di un nuovo anno più viva si fa la speranza che i rapporti tra gli uomini siano sempre più ispirati all’ideale di una fraternità veramente universale. Senza la condivisione di questo ideale, la pace non potrà essere assicurata in modo stabile. Nonostante la violenza che ci circonda molti segnali inducono a pensare che questa convinzione stia emergendo con maggior forza nella coscienza dell’umanità. Il valore della fraternità è proclamato dalle grandi ” carte ” dei diritti umani; è manifestato plasticamente da grandi istituzioni internazionali, è esigito, come mai prima d’ora, dal processo di globalizzazione che unisce in modo crescente i destini dell’economia, della cultura e della società.

Al tempo stesso, però, non ci si può nascondere che le luci appena evocate sono offuscate da vaste e dense ombre. L’umanità comincia questo nuovo tratto della sua storia con ferite aperte, è provata da conflitti aspri e sanguinosi, conosce la fatica di una più difficile solidarietà nei rapporti tra uomini di differenti culture e civiltà, ormai sempre più vicine e inter-agenti sugli stessi territori. Tutti sanno quanto sia difficile comporre le ragioni dei contendenti, quando gli animi sono accesi ed esasperati a causa di odi antichi , di incomprensioni e di gravi problemi che faticano a trovare soluzione.

Nonostante tutto si guarda in avanti e si cammina con la speranza e con la consapevolezza che il cuore nuovo offerto da Dio in Gesu di Nazareth, il Risrto, da’ il senso a cio’ che si e’ e alle cose da fare.. E’ con questo stato d’animo che iniziamo il nuovo anno. Se guardiamo a quanto ci sta intorno dobbiamo con coraggio gridare che non bisogna arrendersi alla logica stringente della rassegnazione e del quietismo. Non vogliamo lasciarci sopraffare dal ‘comune modo di pensare’. Vogliamo essere profezia di novita’, profezia , voglia di vita, entusiasmo per il dono che si e’. Ancora una volta proclamiano e vogliamo testimoniare che la ‘morte’ non e’ l’ultima parola per l’umanita’. Quell’umanita’, concreta che ha bisogno di essere ascoltata, accolta, amata che vive accanto a noi e con la quale siamo immersi, che vive la fatica del quotidiano ma che e’ aperta alla gioia del futuro.

Come comunita’ PIME continuiamo il nostro cammino di amicizia. Siamo chiamati ancora una volta, con l’anno che ci sta di fronte, a riscoprire e rinnovare i nostri impegni di fedelta’ a noi stessi, alla gente che ci sta accanto, al Dio fedele che si rivela nella storia . Come elementi guida possiamo prendere per quest’anno due punti di riferimento. Il primo e’ il decimo anniversario dell’uccisione del nostro confratello e amico, padre Salvatore. La sua uccisione non e’ stato momento di sconforto e scoraggiamento, ma motivo di andare avanti con coraggio , di guardare al suo messaggio e alla sua testimonianza come il dono di Dio alla vita. Il secondo elemento viene dato dall’ordinazione dei primi diaconi provenienti dal Seminario di Tagaytay. Anche questo evento diventa stimolo per la nostra vita. Ci si accorge che non siamo da soli. Vediamo il nostro lavoro ed il nostro impegno come il seme che porta frutto. Vediamo la mano di Dio operare nella storia nonostante la conflittualita’ del presente.

Tra pochi giorni ci ritroveremo insieme per l’annuale Assemblea Regionale. Saranno giorni di lavoro e giorni di grazia. Siamo chiamati durante quei giorni a verificare le scelte fatte e a progettare. Saranno soprattutto giorni di grazia, perche’ il nostro stare insieme riflette il dono dell’amicizia di Dio che diventa amicizia tra noi. Quell’amicizia che ci porta accoglierci l’un l’altro con un sorriso positivo e che ci impegna a lavorare insieme per il Regno. Siamo consapevoli allora delle fatiche che ci aspettano, siamo pero’ altrettanto convinti e consapevoli che non siamo da soli, perche’ insieme vogliamo essere comunita’ di apostoli.

Con amicizia,

p. Gianni Sandalo
PIME Phil Superior

Piccoli mondi di base 

05 Wednesday Jun 2002

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Le piccole comunità sembrano adattarsi meglio al pensiero di Gesù. “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”, disse. E poi lasciò fare. Nei piccoli gruppi c’è la possibilità di esprimersi meglio, di portare la propria peculiare originalità, a volte strana, a volte fisica, per poi lasciarsi plasmare da qualche idea; invisibile come le impercettibili fibre di un quadro. Il futuro della Chiesa sta proprio nella capacità di far emergere in piccoli spazi, in piccoli gruppi, in piccole comunità quei tratti, quelle tracce, quei filamenti, quei racconti di fede originali a ciascuna persona, molte volte sottovalutati perché troppo ‘mondani’ e poi lasciarli plasmare dallo Spirito di Cristo.

Kandinskij all’inizio del secolo scorso dipinse una serie di quadri chiamati “Piccoli Mondi”. Linee, strisce, punti, quadrati, circoli. Ogni elemento e colore appare diverso, quasi caotico. Quando però osservi meglio, tutto comincia ad apparire leggero, sospeso quasi nel vuoto e perfettamente armonizzato. Una forza di gravità, nascosta ma centrale, tiene ogni forma (o idea) in armonia. Kandinskij la chiama “necessità interiore” ed è un po’ come se riconoscessimo tra la folla una certa persona senza averla mai vista prima. Infondo un paradosso.

Questi quadri mi ricordano le Kriska, piccole comunità di vicinato sorte più di trent’anni fa, nella Prelatura di Ipil, in Mindanao, Filippine. Le chiamano , ancora oggi “seldas”, cioè “cellule”, e richiamano quegli elementi di base senza le quali un organismo più ampio (una parrocchia, una diocesi) non ha ragione di esistere e se esiste è solo artificioso. Sulla ‘tela’ superficie, di questi piccoli mondi emergono idee e forme diverse.  In ogni “selda” regna la diversità, a volte coloratissima, molte volte caotica, di espressione e di pensiero. Eppure, nonostante questo, chi vi partecipa si considera parte organica di comunità più estese: un barrio, un villaggio così come una cappella, una parrocchia, una prelatura.

Del resto Vasilij Kandinskij dipingeva attratto dagli spartiti musicali. Il suo occhio si concentrava sulle forme trasformandole, costringendo lo sguardo a darne un senso. Nessuna uguale all’altra.

Le “comunità ecclesiali di base”, a prima vista non sono belle a vedersi, ma poi ci si accorge che rispecchiano il desiderio originario della Chiesa cioè di diventare ‘corpo’. Sono la soluzione alla rigidità della struttura gerarchica e alla mancanza di spirito di gruppo, dove prevale A = A, e basta e non se A allora B.  Contribuiscono al riconoscimento che piccolo e diverso non significa insignificante. E nemmeno laico. Laico non significa per forza di serie B, oppure colui che è utile solo quando manda le offerte o paga l’otto-per-mille.

Del resto è la ‘necessità interiore’, la parola di Dio, che ci tiene diversamente assieme, in nome di un ideale e questo dovrebbe far pensare.

In fondo c’è bisogno di sentirsi apprezzati. Di confrontarci con gli altri. Necessità di comunicare. Voglia di lavorare. Ricerca di solidarietà. Fuga dalla realtà. Pura curiosità. Possibilità di far veder chi si è. Che si è cristiani o si vuole diventarlo. Così si sono formate le piccole comunità legate alla tradizione biblica ed evangelica. In Mindanao hanno avuto la volontà irriducibile di rivitalizzare la fede tradizionale e dall’altra di condividere in gruppo le differenti forme itineranti di esistenza, in nome di Cristo.

gallery

p.Biancat e p.Gheddo Siocon
p.Biancat e p.Gheddo Siocon
p.Fernando in Lakewood
p.Fernando in Lakewood
Fan City
Fan City
Tulunan
Tulunan
Studio della lingua
Studio della lingua
Euntes 2000
Arakan Bridge
Arakan Bridge
Euntes, Zamboanga
Euntes, Zamboanga
Not so good
Kumalarang 1984
Kumalarang 1984
P.Angelo Biancat
Lake Sebu - T'boli 1986
Lake Sebu – T’boli 1986
Spiaggia
Spiaggia
P. Alessi Tondo 1976
P. Alessi Tondo 1976
Durante la festa della parrocchia
Durante la festa della parrocchia
Entrance Seminary
Entrance Seminary
Allevamento per baluteggs
Allevamento per baluteggs
ZAMBOANGA16
Arakan 1986
Arakan 1986
Sampuli, Ipil
Sampuli, Ipil
First Pimes in Manila 1969
First Pimes in Manila 1969
Filippine, Manila The First PIMEs
Filippine, Manila The First PIMEs
pime group manila
DSCN2960
Euntes Zamboanga
Euntes Zamboanga
Vegetables for cooking
Vegetables for cooking
Pinnacle on beach
Favali T-shirts 1986
Favali T-shirts 1986
p. Sergio
Relict in Ig-kaputol
Don Bruno Bottignolo
Auguri!
Dao Parish
P. Ricky Lusuegro ...
With old friend
With old friend
015
Filippine, Kidapawan, Tulunan 1985
Filippine, Kidapawan, Tulunan 1985
MQAP, Manila
MQAP, Manila
MQAP, Manila
MQAP, Manila
With city youth
With city youth
Solita tazzadi caffè
Solita tazzadi caffè
1971 Agosto 13 P. Adriano riceve il benvenuto al termine del cursillo
1971 Agosto 13 P. Adriano riceve il benvenuto al termine del cursillo
2007: bambini cercatori d'oro
2007: bambini cercatori d’oro
ayalamappa
Km 125 Tulunan
Km 125 Tulunan
Anche senza mani
Anche senza mani
Balud, Dao
Balud, Dao
Parish Church in Lakewood
Parish Church in Lakewood
bomba2
Water conveyors in Tondo, Manila
Water conveyors in Tondo, Manila
Transportation
Transportation
In occasione visita di p. F. Galbiati, superiore generale.
In occasione visita di p. F. Galbiati, superiore generale.
Canasta
Canasta
p-milani-kumalarang
moto di Tullio
Al completo
Al completo
vincenzo
Filippine, Kidapawan, Tulunan March 1985
Filippine, Kidapawan, Tulunan March 1985
p.Cocquio
Guado in Columbio 1986
Guado in Columbio 1986
p.Tullio Favali
Case sul mare
Case sul mare
P.Nevio
Carzedda, D.Ambra e Trobbiani
Riposo in montagna
Riposo in montagna
Nice one
Nice one
with-card-sin-manila
euntes in bottle
Bro.arici S.Pablo Laguna
foto di gruppo Pime Filippine 1972.
foto di gruppo Pime Filippine 1972.
P.Lusuegro e De Maria
Tondo 1978
Tondo 1978
Zamboanga
Zamboanga
Ambulante
Ambulante
cammina tra kawayan
P.Giuseppe Carrara
p. Fossati
p.Nicola B.
Payao
Payao
Imelda, Ipil
Imelda, Ipil
P. Peter Geremia, Coilumbio, 2007
P. Peter Geremia, Coilumbio, 2007
Bel profilo
Bel profilo
La tomba 1986
La tomba 1986
P.Cocquio, alluvione Laguna 1972
Fr.Peter & Sr.Percy
P.Giulio Mariani, Euntes, Zamboanga City
P.Giulio Mariani, Euntes, Zamboanga City
Ordination of father Ace 2017
P.Fausto Tentorio 1986
P.Fausto Tentorio 1986
Mary Queen of Apostles, Manila
Mary Queen of Apostles, Manila
pp. Fausto e Giancarlo
pp. Fausto e Giancarlo
P.Sandalo e seminarista a Tagaytay
P.Sandalo e seminarista a Tagaytay
Dao Parish motorbikes
Filippine 25° Pime con mons. Juan de Dios Pueblos, sulla tomba di p. Tullio Favali
Filippine 25° Pime con mons. Juan de Dios Pueblos, sulla tomba di p. Tullio Favali
Metro Manila
Metro Manila
dsc08982
Due differenti
Due differenti
Manila 2000
Manila 2000
P.Adriano Cadei, tondo 1973
Tricicles
Tricicles
IPs
Dao
Dao
grupposeminario
P. Gianni Sandalo
Siay, Ipil
Siay, Ipil
contis tondo manila 1977
2007: Lakewood
2007: Lakewood
pime1979
Boat on lake
Dao
Dao
Festivity around
Cocco
Cocco
Bruno.Bottignolo mount Apo
MQAP, Manila
MQAP, Manila
Confessioni all aperto
Confessioni all aperto
Fr.Gianni & Sr.Stella
003
Tulunan 1986
Tulunan 1986
Bro Arici in cappella a Santa Cruz
Bro Arici in cappella a Santa Cruz
zamboanga18
Assemblea in Talomo
Assemblea in Talomo
Filippine, Manila, Tondo, anni '70
Filippine, Manila, Tondo, anni ’70
Euntes Zambo
P.Steve Baumbusch
P.Steve Baumbusch
Modern Filipino Church
Modern Filipino Church
Pime Group 1982
Arakan Valley
Arakan Valley
P.Salvatore Carzedda
Sul carabaw o buffalo
Sul carabaw o buffalo
Lubang Island
p.Sandalo, Manila
p.Villano, Siocon
Rice Water Mill, Arakan
Filippine, Manila, Tondo: padre Luiigi Cocquio mentre suona la chitarra.
Filippine, Manila, Tondo: padre Luiigi Cocquio mentre suona la chitarra.
Wandering ...
Wandering …
biffi siocon
Water boy in Estero, Tondo
Water boy in Estero, Tondo
Salvavida 2003
Salvavida 2003
Aquilone
P. Pecorari con P. Baumbusch, Filippine-Lago Tagaitai, 1989, stampa colore
Mud, mud, mud ...
Mud, mud, mud …
Arakan 1990
Arakan 1990
sogni e sangue
Euntes Zamboanga
P.fausto P.nando
Sosta
cinelas
cinelas
Ritiro
Ritiro
P. Adriano Cadei
P. Adriano Cadei
2001
2001
Euntes partecipants
Euntes partecipants
Sampuli, Ipil
Sampuli, Ipil
Filippine, diocesi di S. Pablo, parrocchia di S. Cruz
Filippine, diocesi di S. Pablo, parrocchia di S. Cruz
Tondo 1981
Tondo 1981
Filippine, Ayala: 1974 Pime e Mons. Pirovano
Filippine, Ayala: 1974 Pime e Mons. Pirovano
Santa Messa
Santa Messa
Padre Bonaldo Pietro Filippine - Natale 1968 stampa b/n
Padre Bonaldo Pietro Filippine – Natale 1968 stampa b/n
P.Stefano Mosca, Lakewood
P.Stefano Mosca, Lakewood
P. Egidio Biffi al guado. Siocon 1980
P. Egidio Biffi al guado. Siocon 1980
foto Davidde
foto Davidde
Sal&Seb
With mons. Tagle, Imus
1985 bambini di Labuan col P. Steve Baumbusch, Mindanao, 1985, stampa b/n
1985 bambini di Labuan col P. Steve Baumbusch, Mindanao, 1985, stampa b/n
zamboanga
Pranzo a Columbio
Pranzo a Columbio
ReBossi
Filippine, Manila, Tondo: a destra pade Adriano Cadei e a sinistra padre Luigi Cocquio.
Filippine, Manila, Tondo: a destra pade Adriano Cadei e a sinistra padre Luigi Cocquio.
Lucius, Manila

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