Anche oggi 9 gennaio, come in passato, più di un milione di cattolici hanno partecipato alla processione in onore del Cristo Nazareno Nero che si è snodata per più di 6 chilometri per le strade di Manila.

Molti filippini credono che l’icona, una statua a grandezza naturale di Gesù che porta la croce, abbia poteri curativi miracolosi e che toccarla, o toccare le corde attaccate al suo enorme carro, possa guarire ogni genere di malattia e portare fortuna a loro e ai loro cari.

In passato molti devoti seguivano scalzi il carro e vi si arrampicavano sopra facendo cadere altri mentre le guardie sul carro spingevano a terra quelli “ribelli” per consentire al corteo di continuare il viaggio.

Quest’anno, tuttavia, l’icona è stata collocata per la prima volta in una teca di vetro e ai partecipanti è stato vietato di salire sul carro, anche se molti lo hanno fatto lo stesso con l’intento di strofinare sul vetro le loro bianche tovagliette nella speranza di impregnarle di potere curativo.

Quest’anno molti si sono uniti liberamente al corteo perché si è ritornati alla tradizionale processione, dopo che il Covid-19 dal 2020 aveva costretto i responsabili a ridimensionare drasticamente la portata dell’evento

La processione si è svolta senza grandi incidenti, del resto le autorità governative si sono cautelate bloccando i segnali dei telefoni cellulari per impedire detonazione a distanza di ordigni esplosivi.

Non si sa perché la statua, scolpita in Messico e portata nelle Filippine all’inizio del XVII secolo, sia nera. Alcuni affermano che è di legno proveniente dal tronco scuro di un albero messicano chiamato “mesquite”. Altri, invece, credono che abbia preso il suo colore dopo essere sopravvissuta a un incendio a bordo di un galeone proveniente dal Messico.

In ogni caso dopo 400 anni attira ancora milioni di fedeli, non solo il 9 gennaio, ma ogni giorno dell’anno, ma là dove è riposta: la Basilica di San Giovanni Battista a Quiapo, Manila.