L’11 marzo scorso, in un luogo deserto alla periferia di Cebu City, Christine 16 anni viene uccisa da Renato 43. Questioni di sesso e rifiuti. Rifiuti di social media anche. La parte più brutale e ripugnante di quello che viene caricato su internet. Infatti, dopo essere stata uccisa l’uomo, con delle forbici, asporta la pelle dalla faccia della ragazza. Il motivo non è quello che sembrerebbe evidente di nascondere l’identità della vittima, ma quello di fare un video che l’uomo caricherà sulle sue applicazioni e su Youtube, pretendendo di imitare un carattere social, ritenuto ancora vivente, chiamato “Momo Challenge“.

In realtà Momo è la figura di una leggenda metropolitana diffusa su Internet lo scorso anno attraverso video che incoraggiavano i giovani a ferirsi in sfide estreme e mortali. Video accompagnati da un’immagine inquietante di una creatura con una faccia sorridente, ma con i capelli arruffati e i bulbi degli occhi sporgenti. La faccia è quella di “Mother Bird” una scultura realizzata per una mostra d’arte del 2016 a Tokyo che presentava opere d’arte raccapriccianti, ma mentre doveva spaventare il più possibile a nessuno venne in mente che quel volto poteva diventare un video virale per i social. Mother Bird nei video di Momo parla come fosse una reale persona, una “madre” che dà consigli, ma che crea anche panici morali “fai questo e ti sentirai un’altra persona!”.

Rimane un mistero cosa volesse comunicare l’uomo riprendendo con il suo telefonino il volto senza pelle della ragazza. Ma non è rilevante. I personaggi virtuali di Internet una volta parte integrante della propria vita te la condizionano. Servirsi di un personaggio per fare conoscere i propri sentimenti è una strategia usata da anni dalla pubblicità del mercato della libera competizione con lo scopo di attirare consumatori. Oggi è usata anche da molti come credibili testimonial di se stessi agli occhi degli altri. Può essere il volto di un campione sportivo, quello del presidente di una nazione o quello del fondatore di una setta religiosa. Vengono considerati come persone di famiglia e, di conseguenza, ci si fida dei loro consigli, belli o strani che siano. Ma quelli di Momo, nella speranza che scompaia per sempre, sono stati veramente delittuosi e ripugnanti.